Vogliamo porre all’attenzione dei nostri
lettori uno studio tanto importante quanto poco pubblicizzato, nominato
“Analisi della prevalenza dei tumori nei comuni della Regione Abruzzo - Anni
2006-2011”, che svela un’inquietante verità sul nostro territorio. In Abruzzo,
nell'ultimo decennio sono state individuate alcune aree ad elevato inquinamento
ambientale, ed è stato da più parti ipotizzato che tale inquinamento abbia
causato un AUMENTO dell'incidenza di tumori . Data l’assenza in
Abruzzo di un Registro Tumori regionale (a differenza di TUTTE le regioni
Centro-settentrionali ), l’intento della ricerca è stato quello di fornire una
stima della distribuzione geografica della prevalenza di patologie tumorali nei
comuni abruzzesi, nei trienni 2006-2008 e 2009-2011. Il Report, realizzato nel 2012 , è stato condotto da un gruppo di esperti
su commissione dell’Agenzia Sanitaria regionale abruzzese e si fonda sui dati
di ricovero per cause tumorali negli ospedali abruzzesi.
I risultati di questa analisi, basata solo su un approccio descrittivo,
evidenziano alcune situazioni che, secondo gli stessi autori, dovrebbero essere
attentamente approfondite e rese oggetto di specifiche analisi epidemiologiche
. Infatti, si legge che “Il tasso di morbilità è stato significativamente
superiore allo standard regionale per
entrambi i trienni considerati in 14 comuni situati in quattro aree: L’Aquila,
alcune zone della Marsica , il litorale dell'area metropolitana di Pescara,
infine i comuni di Bussi sul Tirino e Popoli”. Proprio Bussi,
tristemente noto per la presenza di una delle più grandi discariche abusive di
materiale radioattivo d’Europa, posto a poca distanza dalla nostra vallata, ha
registrato nel triennio 2009-2011 un tasso di morbilità di 170 , a fronte
di una media regionale di 100 : un ’aumento di incidenza del 70%! Gli esperti
tendono però a precisare che “La natura descrittiva dello studio non permette
di trarre conclusioni su una reale correlazione tra inquinamento e tasso
tumorale, ma sono NECESSARIE ulteriori ricerche di settore ,soprattutto
nelle aree sopra menzionate”. L’aspetto più sconcertante di tutta questa
vicenda risulta dalla “inspiegabile scomparsa” dagli archivi dell’Agenzia
Sanitaria Regionale dell’intera documentazione dello studio ! Il silenzio e
l’indifferenza dei politici e dei funzionari Regionali in merito alla questione
contribuiscono poi ad aumentare l’alone di mistero che circonda la vicenda.
Come mai gli esiti di questa indagine non sono stati diffusi a scopo informativo?
Ci sono forse delle verità scomode che sarebbe meglio tacere? L’auspicio è che
venga fatta chiarezza, con la speranza di non trovarci di fronte ad una seconda
Terra dei Fuochi ,proprio in Abruzzo, da molti considerato un’oasi verde ancora
incontaminata.
Stefano Palermi
Domenico Valentini
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