Blue Economy
Vivere a impatto zero con l’ambiente si può. Si può vivere in simbiosi con la natura che ci circonda, la si può sfruttare rispettandola e risparmiare così salute e denaro. Negli ultimi anni si è parlato molto di green economy, il cui aggettivo, verde, riesce a dare un’idea ben precisa dell’indirizzo a cui essa mira. Si tratta di un’economia rispettosa dell’ambiente, che attribuisce alla tutela e alla salvaguardia delle risorse ambientali la stessa importanza che viene, ahimè, attribuita al profitto, indispensabile oramai per garantire la sopravvivenza di un sistema economico. Lo sviluppo di questa ideologia però, non ha fatto in tempo a prendere campo fra i consensi, che già da due anni a questa parte, con la pubblicazione del libro “Blue Economy” dell’imprenditore ed economista belga Gunter Pauli, Il colore è cambiato. La differenza più che cromatica, è sostanziale, infatti, mentre la green mira ad una riduzione controllata di emissioni di CO2, la blue tende ad eliminarle totalmente, arrivando all’impatto zero. L’idea di fondo è quella che l’economia e la sua produzione debbano funzionare secondo i cicli e le regole della natura, ispirandosi ai suoi modelli e ai suoi stessi principi. Uno di questi principi è l’assenza di scarto, l’idea di Pauli è che tutto debba essere riutilizzato, tutto deve appartenere ad un ciclo di utilizzo, riciclo e riutilizzo. Eliminare l’idea di rifiuto è la base di questo metodo e anche uno schiaffo alla Bad Economy finora dominante. Infatti, lo scarto e il rifiuto sono i simboli di questa economia consumista che ci ha portati alla crisi e ci porterà alla rovina. Il colore blue è simbolico e sta ad indicare l’acqua, il ciclo per eccellenza. Non dimentichiamo che anche noi uomini apparteniamo a un ciclo: un giorno saremo concime per questa terra, la stessa che darà frutti ai nostri figli. Riflettiamoci, agiamo, o saremo ricordati come rifiuti tossici nel prossimo futuro. Informatevi sul web, è pieno di consigli e soluzioni, anche domestiche, per un più corretto stare in simbiosi con l’ecosistema. Alcune innovazioni, verdi o blu che siano, comunque nella direzione giusta:
Mattoni di canapa e neoedilizia: Usualmente quando si pensa al “rinnovabile” si pensa automaticamente all’energia, quella del sole, del vento, la geotermica e la biomassa. In realtà la creatività ecosostenibile non ha limiti. Sta infatti sviluppandosi nel campo dell’edilizia una nuova filosofia, la Neoedilizia, per l’utilizzo di materiali esclusivamente ricavati da prodotti naturali. Si parla in questo caso dei mattoni di canapa, un idea tutta italiana, basata su antica tecnica costruttiva. Il vantaggio di questi mattoni è non solo ambientale ma anche economico, infatti permettono di risparmiare il 90% di acqua rispetto al tradizionale impasto di cemento, e un terzo dell’energia di produzione. Inoltre la canapa può essere prodotta in loco, nel cantiere, garantendone il kilometro 0 e il conseguente risparmio nel trasporto.(Fonti: Repubblica.it)
Refrigerazione passiva: E’ un sistema per la conservazione e il trasporto, alla temperatura controllata di ortofrutta, carni, prodotti caseari, ittici e floreali. Nella pratica un frigorifero, ma non uno comune. Infatti il sistema grantisce la perfetta conservazione dei prodotti senza consumo di energia durante il funzionamento. Si basa sul congelamento di dispositivi che andranno poi all’interno della macchina a refrigerare e a mantenere la perfetta temperatura e umidità. Si tratta di una sorta di accumulatore che se usato, ad esempio nelle ore della giornata (quelle notturne) nelle quali la tariffa dell’elettricità è minore, possono portare ad un risparmio esagerato. Parliamo di un risparmio energetico e dunque monetario oltre il 70% per l’uso domestico e di un taglio della spesa per il trasporto commerciale che passa così per il singolo camion-frigo da 15.000 a 2.000 euro annui.(Fonti: Ing. Mario De Santis, marketing manager della Impreservice)
Turbine eoliche\marine: Il mare e gli oceani rappresentano un infinita risorsa di energia pulita su vari fronti, del resto come il vento sulla terra ferma, le correnti e le maree nell’acqua sono una risorsa inestinguibile; pensando inoltre che il 70% della superfice terrestre ne è sommersa, il potenziale risulta incalcolabile. La Gran Bretagna riesce a soddisfare 1\5 del suo fabbisogno energetico, sfruttando proprio queste risorse mediante pale eoliche subaquee.(Fonti:web)
In Europa queste tematiche e queste nuove sfide all’ambizione umana, sono già in atto. Nel nord del continente si sta puntando molto sul rinnovabile mentre l’italia, ad oggi, risulta ultima nella ricerca ecosostenibile. Se si pensa, come i dati dicono, che negli ultimi anni nel mondo la Blue Economy ha sfornato ben 100 milioni di posti di lavoro, oltre a preservare l’ambiente, ci si deve assolutamente chiedere perche qui nel bel paese non è così. Eppure sappiate che alcune delle più grandi innovazioni nell’ambito del sostenibile sono figlie del genio nostrano, si proprio quel cervello che abbiamo lasciato fuggire. La politica non può più permettersi di ignorare il progresso, come anche non si può più continuare a imporre tagli sulla ricerca. La crescita non è solo un fatto di liquidità, è anche un processo interiore, una spinta all’automiglioramento e all’autorealizzazione di un paese. Pertanto non sta nelle banche ma nel lavoro dei cittadini che va reinventato ed adattato alla realtà che ci circonda. Il territorio è la base dove far germogliare il seme dell’intelletto umano e le sue potenzialità. Finora, noi umani abbiamo peccato di onnipotenza, pensando di saperla lunga, abbiamo distrutto molto di questa natura credendo ci appartenesse. Siamo noi però che apparteniamo a lei, impaurite creature aggrappate a testa in giù su un oceano di infinito niente. Rispetto ed umiltà.
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