Intervista doppia per la
cantante Alexia e l’ipnotico Giucas Casella. Consigli per i giovani ed
entusiasmo dopo l’esibizione in piazza Garibaldi.
“Happy
sha la la” chi di noi non ha canticchiato almeno una volta questo
ritornello!?...
“Guardami…guardami!!!”
chi di noi, accendendo la tv, magari proprio la domenica pomeriggio, non ha
sentito pronunciare almeno una volta queste parole!?...
Alexia
e Giucas Casella! Ma si, sono proprio loro! Che in occasione della nostra tanto
attesa festa della Madonna, hanno avuto il piacere di esibirsi dinanzi ad una
piazza Garibaldi gremita di gente. Ed è stata proprio la nostra gente
l’ingrediente giusto del loro spettacolo.
Rimasti
affascinati dal calore di Pratola fanno appello ai giovani e alla nostra forza
di volontà…unico grande potere che dobbiamo sfruttare per realizzare i nostri
sogni.
Alexia
Quali
sono stati i tuoi anni migliori?
«Senza
dubbio gli anni Novanta, quando ho cominciato a fare il lavoro che desideravo e
a realizzare i miei sogni in modo concreto. Era un periodo più leggero dal
punto di vista mentale, forse perché ero più giovane e avevo meno
responsabilità».
È
la prima volta che sei qui?
«A
Pratola si, però noi giriamo tantissimo quindi diciamo che tutti gli anni una
tappa qui vicino la facciamo sempre».
Come
ti è sembrato questo pubblico pratolano?
«Sono
persone sempre molto carine, questa provincia è una provincia che amo anche
perché il mio cognome è Aquilani!».
Che
messaggio vuoi lasciare a noi giovani?
«Dovete
avere fiducia in questo mondo orrendo anche se è difficilissimo.
L’unica
arma che avete è la vostra grande forza,
la vostra energia che non dovete assolutamente sprecare per cercare di
migliorare un po’ le cose, perché noi abbiamo bisogno di voi.
Vi
faccio un grande in bocca al lupo per il vostro futuro ed il vostro giornale».
Giucas Casella
Come
si è trovato qui a Pratola?
«Innanzitutto
dammi del TU! Pratola è meravigliosa, è un bel posto e soprattutto tutti la
conoscono. È incredibile, sono rimasto scioccato perché è la prima volta che
vengo qui».
Come
ti è sembrato il nostro pubblico pratolano?
«È
il mio pubblico perché quando si va in un paese, bello brutto che sia, c’è sempre una magia pazzesca in quanto la
gente vede il personaggio puro. E’ stato bellissimo vedere le signore anziane
che mi abbracciavano e mi adoravano perché loro sono la mia forza, mi hanno
sempre seguito a Domenica In, ed io sono cresciuto con loro».
Se
ti chiedessero di tornare qui a trovarci?
«Lo
farei molto volentieri».
Come
nasce l’ipnosi?
«È
una cosa innata! Ero in istituto a Palermo ed una sera vidi un film di ipnosi.
Questa cosa mi rimase cosi impressa che iniziai a studiarla da semplice
autodidatta crescendo sempre di più. Nel ‘79 feci il primo debutto a Domenica
In con Pippo Baudo e poi con la Carrà e
la Venier».
E’
meglio la tv o preferisci il contatto umano?
«Assolutamente
il contatto, penso che tutti preferiscano questo. Le performance che eseguo in
una piazza o in un teatro sono più spontanee, proprio grazie all’aiuto del
pubblico che si mostra da subito interessato e partecipe. In televisione,
invece, c’è un pubblico meno attento e diffidente».
Il
momento più bello della tua vita?
«Il
mio momento più bello, anzi la mia magia più riuscita è stata quella di mio
figlio in quanto sono un ragazzo padre. A lui non piaceva molto la scuola e mi
diceva che voleva fare il medico con una sufficienza scarsa, ora invece è un
bravissimo chirurgo».
Che
messaggio vuoi lasciare a noi giovani?
«Vorrei
dire a voi giovani che il potere della mente è straordinario. Non dovete mai
abbandonare la vostra forza di volontà, ma continuare ad allenare la vostra mente
anche attraverso semplici libri. Fate tanto training autogeno perché può darvi una
grande carica per superare anche le più piccole delle difficoltà della vita.
È
stato un grande piacere, grazie a tutti voi pratolani».
Lorenza Petrella
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