Vannoni e il caso Stamina
Quanti di voi hanno sentito parlare di
Vannoni e del metodo Stamina? Tanti. Quanti hanno visto i servizi de Le Iene su
questo argomento? Molti. Quanti però si sono realmente informati su questa
vicenda? Pochi. E allora proviamo a fare chiarezza su un discusso caso degli
ultimi anni, ancora irrisolto, emblema di un’informazione distorta che marcia
sulla strumentalizzazione di poveri bambini.
Davide Vannoni (Torino 1970) consegue
nel 1993 la laurea in Economia
nell’università della sua città, dove poi eserciterà come professore
universitario. Nel 2007 è colpito da una paralisi facciale che sembra
incurabile, per cui si reca in Ucraina dove in un laboratorio a Kharkov, i
biologi Klymenko e Schegelska (che poi lo accuseranno di plagio), gli praticano
iniezioni di cellule “staminali”. Quindi Vannoni importa questo rivoluzionario
metodo in Italia, iniziando tutto proprio a Torino, transitando per
S.Marino, per poi giungere presso gli Spedali Civili di Brescia. Ma procediamo
per gradi; cosa sono queste cellule staminali? Sono cellule indifferenziate che
si possono dividere per originare dei discendenti differenziati ,pur mantenendo
la capacità di autorigenerarsi. L’indirizzamento verso una specifica linea
cellulare è mediato dalla presenza di una serie di segnali biochimici.
Tecnicamente il metodo Stamina consiste proprio in questo: un prelievo di
cellule dal midollo osseo dei pazienti, una loro manipolazione con acido
retinoico, e poi una re-infusione negli stessi pazienti; così facendo queste
fantomatiche staminali dovrebbero differenziarsi in nuove cellule nervose che
rimpiazzerebbero quelle perdute nelle malattie appunto dette neuro-
degenerative. Attenzione però: il tipo di staminali usate da Vannoni, le
cellule MESENCHIMALI, non sarebbero in grado di differenziarsi in cellule
neuronali : nessuno infatti, ha mai dimostrato una correlazione con i neuroni e
né tantomeno i risultati in tal senso incoraggiano questa ipotesi. Una cura
miracolosa direte voi quindi, qual è il problema? È esattamente questo il
ragionamento che ha spinto molte famiglie con pazienti di questo tipo, spesso
bambini, a rivolgersi al prof. Vannoni, sborsando cifre ragguardevoli, per
sperimentare questo tipo di cure, sperando in una guarigione : impossibile
biasimarli. Ora che abbiamo capito CHI e CHE COSA, ci sarebbe da
considerare ciò che è accaduto dopo (per maggiori informazioni visitate il
nostro blog); qui brevemente diciamo che una commissione medico-scientifica,
istituita dal ministro della sanità Lorenzin, ha ritenuto suddetto metodo,
precedentemente approvato dal Governo, non scientifico e PERICOLOSO
per la salute. A riprova di ciò, molte sono state le più grandi
personalità della comunità medica internazionale a screditare il lavoro di
Vannoni, come la senatrice e ricercatrice Elena Cattaneo, il premio nobel Shinya Yamanaka e la prestigiosa
rivista scientifica Nature: durissime le accuse mosse da questi enti che
ritengono il metodo Stamina non verificato e ascientifico. Dall’altro lato,
però, l’opinione pubblica è stata pesantemente influenzata dal programma
televisivo Le Iene che ha riportato la triste storia di bambini come Sofia,
Gioele o Celeste, vittime di terribili patologie e beneficianti dalle cure di
Vannoni; moltissime quindi le manifestazioni di protesta contro il ministro
Lorenzin e pro Stamina, alimentate ulteriormente dal ricorso vinto dallo stesso
Vannoni presso il Tar del Lazio cha ha addirittura predisposto la creazione di
una nuova commissione giudicatrice, ritenendo la precedente “di parte “ e
“faziosa”. E allora DOVE STA la verità? C’è ancora molto da capire. Il
consiglio che sentiamo di darvi è di analizzare sempre in modo critico le
notizie dei media non ritenendole verità assolute; come diceva Ghandi, “pensare
con la propria testa senza lasciarsi condizionare dagli altri è indice di
coraggio”.
Stefano Palermi
Domenico Valentini
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